il CUSTODE

Il curioso ritrovamento del marziano


Il libro che vi presento questo mese fu edito da Beniamino Carucci in Roma nel 1972.

In terza di copertina leggiamo:

Lamberto Borgato è nato a Roma nel 1917. Giornalista. Ha lavorato quale inviato speciale di quotidiani e periodici viaggiando molto e soggiornando per lunghi periodi all'estero. Attualmente è corrisopondente dell'Agenzia ANSA dalla Polonia, dopo esserlo stato dalla Somalia e dalla Turchia.

Il volume è di 144 pagine e contiene 15 racconti, tutto sommato abbastanza godibili.

Ma dov'è la curiosità, stavolta?

Non ve lo dico. Stavolta farete voi i detective.
Vi riporto dei brani significativi del secondo racconto, che s'intitola "Il Marziano".


  

Sakalis era la guardia di un piccolo villaggio nell'anno 2017.
Anzianotto, amante della buona cucina, ligio al dovere, ma di natura pacioccona, cercava sempre di evitare assolutamente le grane.
Ma quella volta nelle grane c'era dentro fino al collo.
Quei maledetti mostri dell'extraspazio, venuti da qualche lontano pianeta con modernissime astronavi, erano giunti, almeno così si diceva, anche in prossimità del suo villaggio.
E questo aveva comportato il finimondo: la gente era terrorizzata; dalla città, non appena sparsasi la voce, erano arrivati truppe, giornalisti, curiosi, personalità, alti papaveri dell'esercito e della polizia; dappertutto regnava una confusione tale da far perdere la calma anche ad uno più tranquillo di lui.
Nel villaggio la vita era sempre trascorsa tranquilla. Sì, qualche furtarello, qualche rissa d'osteria, qualche lite tra marito e moglie, che finivano per darsela di santa ragione, di tanto in tanto si verificavano. Ma erano cose di piccolo conto, che finivano con l'agggiustarsi facilmente, in famiglia si poteva dire.
Ora, invece, si trattava di ben altro. La faccenda era grossa. Si diceva che quei mostri fossero ferocissimi e pericolosi. Sakalis ne aveva letto qualche volta sui giornali: racconti raccapriccianti, che egli divorava avidamente, ma avvenuti in luoghi tanto lontani da non dare l'impressione che lo riguardassero direttamente e per di più ingigantiti dalla fertile fantasia dei giornalisti.

Beh, è un po' presto per capire dove voglio andare a parare; a questo punto, forse solo i più acuti fra voi avranno intuito...
Ma andamo avanti.
Saltiamo ben due pagine del racconto, nelle quali Sakalis rimugina sul fatto che è stato visto atterrare uno strano oggetto volante. Nel frattempo egli cammina e fa la ronda, armato, attorno al villaggio.

...E fu allora che lo vide. Era una figura sgraziata, mostruosa, terrorizzante.
Puntò il razzi-fucile, gridandogli di fermarsi. ma quello non se ne diede per inteso e seguitò ad allontanarsi goffamente, emettendo grida stridule.
I nervi di Sakalis non ressero più e sparò alla impazzata in direzione della figura. La vide arrestarsi, ondeggiare continuando ad emettere quelle strane urla stridule, poi, lentamente accasciarsi al suolo, scossa da sussulti.
Continuò a sparare su quell'orribile massa sussultante, anche dopo che non si muoveva più, finché non ebbe esaurito le munizioni.
Tremava come una foglia e si sentiva tutto sottosopra.
Rimase a lungo immobile, come in trance, prima di decidersi ad avvicinarsi al mostro, che non dava ormai più segni di vita.

Proprio così: Sakalis, spaventatissimo, ha sparato sull'alieno.

Beh? Non avete ancora capito?
Forse vi viene in mente un vago sospetto, ma lo scartate: "Nooooo! E' impossibile!!!" ma Sakalis, nel racconto, si sta già avvicinando al mostro e lo sta toccando (la prudenza non è mai troppa!) col calcio del fucile.
A questo punto, c'è ancora una descrizione di circa trenta righe di ciò che vede, e cioè delle apparenze del mostro. E infine, egli nota che...

...La pelle era rosea, liscia, morbida al tatto.
Dove era stato colpito dalle fucilate colava, spandendosi tutt'attorno, un liquido rosso vivo, denso, del quale doveva essere ripieno il suo corpo.
"Che essere schifoso!" - mormorò piano il marziano Sakalis, quasi tra sé - "dicono che venga dalla Terra e lo chiamano Uomo".

Ebbene, siiiii! Avete finalmente capito!

Il "curioso ritrovamento" non si riferisce al marziano, ma a noi lettori. Il racconto di Borgato costituisce infatti una, ehm, rielaborazione in chiave ruspante del famosissimo Sentinella di Fredric Brown...

Tutto ciò sia detto senza alcun intento polemico e in chiave di mera, divertente curiosità ;-)

Del resto, anche un sovrano disse: "Honni soit qui mal y pense!"

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