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Scacchi e letteratura (1) - Scacchi e letteratura (2): QUADRO SINOTTICO
Natale Loda - IL GIOCATORE DI SCACCHI
(I ediz italiana Scuola di Scacchi di Roma , 1987. pagine 160. Prefazione di Stefano Tatai)
Natale Loda, laureato in filosofia e scacchista, redasse nei primi anni Ottanta una sorta di Manifesto programmatico per una Scuola di Scacchi (1) . Questo libro, fino a tempi recenti, era uno dei pochi lavori in italiano inerenti alla Filosofia degli Scacchi (2) .
Scopo di questo libro è chiarire agli scacchisti e a chiunque s'interessi di scacchi alcuni concetti generali… essi sono: la serietà degli scacchi; se basti un circolo oppure serve una scuola con adeguata didattica; i tratti interiori del giocatore e la sua formazione e mentalità; i tempi della sua evoluzione; il senso universale della partita collegato alla più intima natura dell'uomo. |
Argomenti impegnativi, specie se trattati in stile non banale. Io comunque riassumerei tutto il libro con l'acronimo PIC: Politically Incorrect Chess!
Ma procediamo con ordine.
CENNI SUL CONTENUTO Da questi assunti, che sono fra i più ripresi da Loda sorge la necessità del porre in essere una Scuola Scacchistica Empirica, in contrapposizione al Circolo, luogo fisico dove si consuma solo il riflesso esteriore del gioco, e dove in realtà predominano “il caos, la pratica inconsulta, il goliardismo scettico e crasso”. - i test da risolvere in tempo assegnato; Quanto all'essenza del gioco (e non del suo simulacro ludico) il punto di vista dell'Autore è che sia inevitabile e naturale che esso ponga una coscienza, che è energia mentale, contro un'altra coscienza. |
“Non siamo giocatori nell'atto in cui giochiamo facendo la mossa, ma proprio nel mentre in cui non lo siamo, ma soltanto pensiamo e riflettiamo…” |
A mio avviso varrebbe la pena leggere questo interessante lavoro (160 pagine) e vagliarne di persona ideologia e conclusioni. Il problema è che il volume è praticamente introvabile!
Ecco dei brani che aiuteranno - cum grano salis - a comprendere il senso dell'ideologia propugnata da Loda.
...perché gli scacchi non sono semplicemente gioco, da praticare semmai per intento ricreativo, ma un'elevata attività mentale al pari di altre con cui l'uomo affronta e risolve difficoltà reali. Quando l'orologio va in moto, erompe la lotta fra l'energia mentale del giocatore e una posizione-test. In essa si profila l'Avversario, ombra sinistra che intende spegnere la nostra energia mentale. La partita diviene un viaggio di guerra contro chi limita la libertà; e costituisce una prova seria (ecco perché gli scacchi sono l'unico gioco serio fra i tanti ) dell'energia mentale: ho l'energia sufficiente per liberarmi dalla limitazione estranea? " . |
L'Avversario ombra sinistra, tanto per essere chiari. Mi viene in mente la lotta di Padre Kustodas e Padre Vegerrin contro l'Avversario nel nostro famoso esorcismo nella saga di Urania 1...
Il giocatore ha bisogno di crearsi in proprio, invece di una ritardante cultura, anzitutto quella forza che gli permetta di prevalere, di rimanere nell'agone come coscienza e non come semplice oggetto di manovra." |
E quindi il vostro Custode, propugnatore di Scacchi e Cultura, di certo non ha speranze in campo agonistico. Pazienza....
...anche gli amici sorpresi non sanno come giustificare chi insiste a togliere il proprio tempo alle cose che contano, per perdersi dietro un gioco ricreativo, in complesso inutile. Lo scacchista resta perplesso anche di fronte alla scarsa considerazione sociale..." |
Ricordo che anche il maestro Klicka si lagnava allo stesso modo ne I Minuti Contati :
… quando le cose si fanno serie non posso essere neppure preso in considerazione, così come non sono presi in considerazione gli impotenti, gli invalidi, i minorenni; tutti lo sanno, per tutti la cosa è evidente..." |
Ammetto di aver scherzato un po'; in effetti libro è scritto in modo serio.
Forse qualcuno non sarà d'accordo, con la concezione di scacchi ascetici, che dividono. Forse le associazioni che plaudono allo scacchismo che unisce invocheranno il motto Gens Una Sumus, additeranno al concetto di giocare con gli scacchi, alla pratica delle attività culturali para-scacchistiche: formazione, ricerche storico-sociali, collezionismo, bibliofilìa, filatelìa, scacchi-spettacolo, scacchi-arte… le quali non mirano alla semplice affermazione del sé.
Naaaaaa. Natale Loda è molto chiaro, in questo libro. Egli mostra senza ipocrisia la via degli scacchi politicamente scorretti, degli scacchi di chi gioca per vincere. Senza ritardante cultura!
Ma già sappiamo che gli scacchi sono un mare così grande... da contenere tranquillamente tutti questi concetti.
Il Custode
NOTE
(1). Nei primi anni Ottanta lo scacchista e organizzatore romano Giuseppe Lodà (ora scomparso), assieme ad altri appassionati, fondò la scuola di scacchi Stilfarscacchi, sponsorizzata dall'omonima ditta. Più tardi la scuola fu denominata Scuola di Scacchi di Roma. Natale Loda fu incaricato di redigere un apposito testo-proclama filosofico, mentre come maestro fu ingaggiato Stefano Tatai. Oggi a Roma esistono varie scuole di scacchi, anche omonime, dirette da maestri altrettanto valenti.
Uno scacchista romano mi confidò che l'organizzatore e il filosofo erano fratelli, ma che quest'ultimo assunse, come nome di penna, il cognome Loda (senza accento); di questo, però, non ho riscontri.
(2). Nucleo bibliografico essenziale su SCACCHI E FILOSOFIA :
1. Giangiuseppe Pili - 2001, Filosofia negli Scacchi (I Libri di Scacchitalia, 2010). Pronto da leggere/scaricare, on line!
2. Titus Burkhardt - La Maschera Sacra e altri Saggi - (SE, Milano 1988).
Burkhardt viene considerato, insieme a Eliade e a Guénon, uno dei maestri indiscussi della tradizione spiritualista. Il libro contiene il saggio Il Simbolismo del Gioco degli Scacchi, denso di concetti, che discute il simbolismo guerriero, ciclico e cosmologico del Gioco. La chiave di lettura metafisica delle forze che governano la scacchiera è molto interessante e poco trattata. Non pochi autori si sono ispirati ad essa in letteratura. Un esempio significativo è il racconto La Sfida di Lino Aldani (cfr. La Croce di Ghiaccio).
3. Roberto Carretta - Lo Scenario Conquistato. Gli scacchi e l'origine del loro simbolismo (Il Leone Verde, Torino 2001).
“La trattatistica morale e filosofica ha trovato negli scacchi spunto per innumerevoli interpretazioni. È tra gli intenti di questo breve saggio proporne una originale lettura filosofica, abbozzare un sentiero – tra i tanti possibili – per addentrarsi nel suo mistero”.
4. Ferruccio Pezzuto - Re Regina Cavaliere (Liber Internazionale, 1995).
5. Marco di Paolo ha scritto alcuni articoli sul sito Amatori Scacchi Catania .
6. Paolo Cattorini - Bioetica di Fine Vita (Liviana Medicina, Napoli 1993) - contiene il saggio Sul significato del Gioco degli Scacchi.
7. Giovanni Gualtieri - Stallo Matto. La dialettica degli scacchi come metafora dell'umanità. Edizioni Polistampa, Firenze 2009.
8. Giangiuseppe Pili - Un Mistero in Bianco e Nero. La filosofia degli scacchi (Le Due Torri, 2012). Non è lo stesso testo su Scacchitalia. Consigliatissimo!
Il Custode