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il CUSTODE

Scacchi e letteratura (1)  -  Scacchi e letteratura (2)


Adrian Rogoz - PIANETA MORPHY

 titolo originale: PRETUL SECANT AL GENUNII - Editura Albatros, 1974

 (I ediz. italiana Galassia n. 224 - La Tribuna, Piacenza, luglio 1977 - traduzione di E. Albescu e Lino Aldani)

Testo liberamente scaricabile da molti siti; io vi consiglio SCRIBD


Adrian Rogoz (1921-1996) è stato giornalista, traduttore e redattore di riviste scientifiche e SF. Viene considerato il padre fondatore della fantascienza rumena.

Adrian Rogoz, Bucarest 19.04.1921 - Bad Nauheim 28.07.1996

"Le presenti pagine rappresentano il mio concetto sul loro leggendario incontro, per quanto io abbia avuto cura e tenuto conto delle numerose interpretazioni e documenti, più o meno apocrifi..."


LA TRAMA

Il protagonista DAV BOGAR nasce sulla Speranza, astronave carica di coloni, diretta su un lontano pianeta in viaggio sub-luce di parecchi anni. Nella federazione galattica gli scacchi godono di grande prestigio. Dav, ancora bambino, impara il gioco con facilità e batte tutti i campioni.

Durante il viaggio la nave viene abbordata dal corsaro Ghepardo. La bravura scacchistica di Dav, che sfida l'intero equipaggio di pirati in simultanea alla cieca, salva i coloni. Con uno stratagemma il ragazzo fugge dal dominio corsaro, ma perde la fidanzata UMNA.

Dav sa di essere praticamente imbattibile e la cosa lo turba, fino a farlo dubitare della propria umanità. Egli vorrebbe incontrare qualcuno che possa batterlo. Però viene a conoscenza che esiste, da qualche parte, un ente sovrumano che gioca a scacchi. Solo l'ex grande giocatore GUTHRIE ne sa qualcosa.

Dav è costretto a cercare per molto tempo Guthrie e infine lo trova. È ridotto a un barbone drogato che gioca nelle osterie degli astroporti a Flip Flop, per procacciarsi lo zgromb. Dav lo sfida ma l'ex giocatore non vuol rivelare il segreto, e alza la posta del gioco. Nella partita finale a Flip Flop Bogar vince, e Guthrie confessa. Egli è riuscito a pattare contro una macchina gigantesca, programmata dal genio scacchistico KIM KERIM, il più grande scacchista di tutti i tempi.

La rivelazione di Guthrie aiuta Dav ed egli, a bordo dell'Invincibile, riesce a trovare l'entità. È il PIANETA VIVENTE TEHOM . Bogar sbarca, e lo sfida. Come posta ci sarà la sua vita e quella di Umna, nel frattempo caduta prigioniera del pianeta.

Tehom vive in simbiosi col suo istruttore Kerim, ed ha poteri immensi. Può modificare le proprie sembianze e l'ambiente. Può trasportare sé e l'avversario in una dimensione a-temporale; e assimila la sapienza di ogni scacchista che incontra. Quindi già incorpora la forza di tutti i campioni che lo hanno mai sfidato. E imparerà, qualora ce ne fosse bisogno, anche da Bogar stesso, man mano!

Il match è strabiliante. Tehom gioca sempre col bianco, ed apre usando tutte le aperture legali a turno, una volta per ciascuna. L'essere perciò inizia la prima partita muovendo un pedone in a3, la seconda in a4, poi in b3 e così via. E Bogar gioca, analizzando le varianti a un livello mai raggiunto prima. Ma di fronte a lui c'è un'entità (folle, per giunta) che impersona gli scacchi stessi e non può, per definizione, essere battuta. Bogar assaggia per la prima volta il sapore mai conosciuto della sconfitta, ma trova le sue risposte. Egli comincia a revisionare la sua concezione di patta come disonore e riesce a imporre, in alcune partite, il pari. Ciò sarebbe di per sé sufficiente a farlo entrare nella leggenda. Nessuno aveva mai pattato più di una partita contro Tehom.

Ma Bogar riesce ad andare oltre. Nella diciottesima Tehom apre con la spinta in g4, teoricamente debole. Allora, fra le nebbie della stasi temporale in cui l'entità lo trascina, nello scorrere degli eoni di riflessione in cui i due avversari si battono scendendo sempre più nell'abisso senza fondo degli scacchi... Dav scopre l'esistenza delle quantità F°, intermedie fra il numerabile e il continuo. Ed esse renderanno concepibile, per una sola volta, l'inconcepibile. La madre di tutte le intuizioni, congiunta ad una fenomenale, grottesca conclusione combinativa, con tripla promozione ad Alfiere campochiaro... consente a Dav di realizzare, per una sola volta, ciò che non potrà mai più essere realizzato. E Tehom, incapace di comprendere la propria sconfitta, resterà ad analizzare varianti senza fine; ma nel frattempo espelle Bogar e Umna, dopodiché entrerà nella leggenda come Pianeta Morphy.

Questo accade nella variante principale del romanzo. Ma forse ce ne sono state, o ce ne sarebbero state... altre.

 

Tre miti al servizio degli scacchi

1. È frequente, in fantascienza, imbattersi nel tema dei pianeti viventi. Esempi famosissimi sono Solaris, di Stanislaw Lem; Gaia, ne L'Orlo della Fondazione di Asimov; Gea di John Varley... nei fumetti penso ad Ego, il pianeta vivente che si batte contro Galactus. E tanti altri se ne possono citare. Ma se Solaris rimane un mistero impenetrabile dall'inizio alla fine, il pianeta vivente del romanzo si rivela un colosso pensatore da sfidare.

2. Il Guardiano di un luogo favoloso è collegato al mito classico ed eterno delle Tre Prove da sostenere. Restringo l'ambito alla SF scritta, e vi menziono soltanto Il Sesto Palazzo di R. Silverberg (Urania 388)

C'era il Tesoro, e c'era il guardiano del Tesoro. E c'erano le ossa sbiancate di coloro che avevano invano cercato d'impossessarsi del Tesoro.
C'era il cancello - c'era il Guardiano. Scintillante, eterno, splendido. Dietro di lui c'era il cancello, spalancato ma invalicabile. E poi il Tesoro, scelto fra le opere dei migliori artefici di mille mondi...

"Mettimi alla prova" disse Lipescu.
LA PENA PER L'INSUCCESSO È LA MORTE.
"Mettimi alla prova".
IL TESORO NON TI APPARTIENE.
"Mettimi alla prova e fatti da parte".
LE TUE OSSA SI UNIRANNO A QUESTE ALTRE.
"Mettimi alla prova", disse Lipescu.

3. Nella lotta di Dav-Davide contro Tehom-Golia riecheggia il mito del Capitano Achab contro Moby Dick.

Rogoz non esordisce con "Chiamatemi Ismaele", celebre incipit del romanzo di Melville; tuttavia, come lo scrittore di New York, mantiene il ruolo di narratore esterno, anzi addirittura di studioso del mito di Bogar.
Dav è Achab, "roso di dentro e arso di fuori dagli artigli fissi e inesorabili di un'idea incurabile".
Il Pequod ora si chiama L'Invincibile (e qui c'è la netta citazione per Stanislaw Lem). La baleniera "era un veliero cannibale, che si ornava con le ossa cesellate dei suoi nemici". Un vero guerriero, infatti, colleziona parti del corpo dei propri nemici: scalpi come i pellerossa, mani come Coatlicue, teschi come Predator (compreso quello di Alien...)
Ed ora, al posto di Moby Dick, c'è un Leviatano a sua volta cannibale, che assimila tutti coloro che non pattano con lui, scindendoli nei loro elementi. E per di più l'Entità si adorna con una galleria di campioni, da ostentare solo a coloro che ne sono degni. Il mostro è...

"TEHOM. Questa parola che ai popoli arcaici infondeva il terrore degli spazi profondi, in lui, Dav Bogar, suscitava la sacra voluttà dell'ineluttabile confronto con l'Abisso".

 

cover dell'edizione Galassia (CELT - Piacenza) 1 luglio 1977, n. 224. Unica edizione italiana.

 

RUOLO DEGLI SCACCHI

È raro incontrare in un solo romanzo la fusione forse di tutti i Topoi di questo gioco. Ebbene, mi pare che Rogoz ci sia riuscito. Non a caso fu Lino Aldani, in veste di estimatore di scacchi - e più in là, autore di un altro grande romanzo scacchistico, La Croce di Ghiaccio - a rendersi immediatamente conto dell'incredibile connubio scacchi-SF del romanzo, e ne volle curare personalmente la traduzione. Pianeta Morphy fa parte della raccolta Pretul Secant al Genunii che comprendeva anche altri racconti, di cui uno, Altarul Zeilor Stohastici, era stato già premiato all'EUROCON di Trieste nel 1972. Probabilmente fu in quest'occasione che Aldani conobbe lo scrittore.

Scacchi d'ambientazione. Una prima esplosione scacchistica è l'incontro del ragazzo contro il campione planetario Varalaunis. Quindi abbiamo la memorabile la simultanea contro l'equipaggio intero dei pirati. Segue l'intermezzo contro Guthrie, quindi la pre-sfida contro uno dei prigionieri di Tehom, Krumch. Infine, c'è la sfida col pianeta. Tutto con ambientazione plausibile (ovvero non è possibile ricostruire le partite, anche se occasionalmente c'è è la declamazione tecnica di alcune sequenze di mosse).

Scacchi e citazione storica. Bellissima è la descrizione della galleria dei campionissimi di tutti i tempi. Lo sfidante sopravvissuto a Tehom viene ammesso a salire su una passerella mobile che percorre una galleria d'onore. In essa è possibile contemplare varie finestre in cui sono esposti, come in un museo, i simulacri dei più grandi giocatori. Ciascuno di essi è rappresentato nel momento culminante della carriera. Ad esempio, Alekhine mentre sposta il Re in f5 nella trentaduesima partita, quella decisiva, contro Capablanca. La descrizione del percorso occupa cinque pagine; parte da Philidor e Morphy, prosegue con tutti campioni del passato, presente e futuro, e termina con Kim Kerim.

Scacchi e psicologia della lotta. Tutta la terza parte del romanzo è costituita da confronto e dialoghi Bogar-Tehom, pensieri e considerazioni dell'umano, entusiastiche scoperte di atout da giocare, cupa disperazione seguita da afflati di speranza. E come in tutte le sfide scacchistiche prolungate, i due apprendono l'uno dall'altro. A un certo punto l'umano pensa esultante che Tehom gli sta sì assorbendo lo stile di gioco, ma che ha anche paura di lui, e quindi si sta umanizzando. "Forse anch'io ho imparato qualcosa, da ciò che è successo finora. Ho acquisito la pazienza di una macchina".

Scacchi e passione, scacchi e ossessione, scacchi e pazzia. Sono i tre ben noti livelli dell'influenza del gioco sull'uomo. Ho avuto già modo di affermare che

"grazie alla sua stuttura logico-matematica, gli scacchi possono essere gestiti non solo da esseri umani, ma anche da tutta una serie di personaggi tipici del mondo fantastico abilitata a riconoscere tale struttura logica : robot, androidi, alieni, computer, entità intelligenti, entità superiori, entità metafisiche, entità creatrici. Ed è proprio la reazione chimica struttura logica del gioco + valenza simbolica infinita che porta all'esplosione delle prospettive letterarie nella fantascienza".

il dr. Destino (Marvel) che gioca a scacchi. A mio avviso rappresenta è una 'veste esteriore' degna di Tehom.                          

E questo è proprio il caso di Pianeta Morphy. Dav Bogar, come i protagonisti dei celebri romanzi di Nabokov e Zweig, si lascia prendere certo dalla passione, e poi forse dall'ossessione, per il gioco. Ma l'entità superiore Tehom, che per esso è programmata, addirittura cede alla pazzia. Non ammette la sconfitta e resta in loop d'analisi. Cioè s'impalla. Impazzisce.

"Che fai?" Chiese Dav, per il quale la partita era conclusa.
"Sto calcolando," replicò con calma il pianeta. "Ho già calcolato un numero di mosse pari a 10 elevato alla trentasettesima potenza."
"E allora?" esclamò sbalordito l'uomo.
"Non ho ancora trovato la soluzione. Sono giunto alla perdita della Torre, ma vado avanti nella mia analisi."
"Non stai calcolando secondo criteri già programmati e ben definiti?"
"Così facevo prima. Adesso però voglio vedere che cosa succede in questo caso."
"Ma di questo passo potresti analizzare all'infinito, anche limitandoti ad una sola variante..."
"No, prima o poi con questa variante finirò e ne analizzerò un'altra."
"Ma non finirai più!" inorridì Dav.
"Il numero delle varianti è finito," obiettò Tehom con assurda logica.
"Tu vuoi arrivare alla patta riflettendo in eterno!"

Scacchi come vita-morte. Nella sfida per la vita (sua e dei suoi cari) riecheggia la sfida del Cavaliere Antonius Block contro la Morte nel Settimo Sigillo.

Poi incontriamo una previsione scacchistica.
Pianeta Morphy esce nel 1974, quando Fischer è ancora campione del mondo ma è recalcitrante a difendere il Titolo. Nel 1975 sarà detronizzato dalla FIDE a favore di Karpov, e questo lo scrittore di Bucarest non poteva saperlo. Quando Dav visita la galleria dei campioni, fra i personaggi del nostro futuro egli vede

"l'immortale variante della Difesa Siciliana con la quale il dodicesimo campione della Terra, portando tre innovazioni alla stessa mossa in tre partite successive, aveva sconfitto Robert Fischer, del tutto superato teoricamente. La scena a sinistra mostrava Jad Gobo in una verosimile posizione di zugzwang, quella in cui lo aveva costretto PRN-32 Mhz, nel finale di Regina e due Cavalli contro Regina e due Alfieri...

...fra le immagini che gli scorrevano accanto, quella che colpì maggiormente Dav fu lo strano scontro fra l'avimorfo capellano Sztringt e il lieanno Aruaria, diafano come un velo. Quei due esseri dall'aspetto così fantastico per i terrestri di quei tempi, sedevano senza una scacchiera davanti, guardandosi fissi l'un l'altro. Il vincitore in quella gara di cento simultanee alla cieca era stato Aruaria...

...più in là, X-17 si era trincerato in una posizione insidiosa: ostacolando l'avanzata di due pedoni avversari ormai prossimi al traguardo, minacciava di creare diverse possibilità di patta, la quale secondo tuti i canoni sembrava inevitabile. Con un luccichìo diabolico negli occhi, Kim Kerim aveva però oltrepassato i confini della più alta immaginazione. Per prima cosa aveva trasformato i pedoni in Cavalli, dopo di che, con un tocco di straordinaria precisione, aveva ottenuto il bizzarro e rarissimo matto con Re e due Cavalli contro Re e pedone".

Quindi Rogoz prevede a breve la sconfitta di Fischer sul campo (ahimé, falso; fece di meglio Canetti in Auto da Fé).
Tuttavia lo scrittore ammette - cosa molto interessante per il 1974, anno in cui i computer scacchistici facevano ancora ridere i polli - che dei calcolatori si troveranno costantemente nel giro dei pretendenti al Titolo; e perché no, ci saranno anche campioni alieni come Aruaria.

Interessante è pure il doppio ruolo di Kim Kerim, sia gran campione che programmatore. Tehom, a sua volta, possiamo vederlo come versione infinitamente potenziata di Deep Blue.

A proposito di Difesa Siciliana, possiamo comunque assegnare un altro punticino all'abilità divinatoria dello scrittore. Fu Kasparov a battere Karpov nel 1985 in un momento topico del secondo match (sedicesima partita) sparando una fantastica novità alla nona mossa d'apertura proprio in una Siciliana!

Scacchi in senso lato, ancora d'ambientazione. En passant, Rogoz inventa un altro gioco di strategia uno contro uno a informazione completa, il Flip-Flop, e ne descrive magistralmente una partita, la Bogar-Guthrie. Quest'ultimo è uno degli eroi che aveva affrontato il pianeta, uscendone vivo ma psichicamente distrutto. Il Flip-Flop si gioca senza scacchiera, e i due avversari contribuiscono a turno a costruire delle strutture tridimensionali in quello che mi è parso (qui ci vorrebbe il parere di un ludologo - quale io non sono) una specie di Domino in versione matematico-topologica. Alla fine Guthrie costruisce un insuperabile nastro di Moebius, ma Dav lo controbatte con un doppio Moebius.

                  l'edizione originale rumena edizione originale rumena

Curiosità para-scacchistiche.

1. Nella sfida Dav-Guthrie i due adoperano, invece che tessere o mattoncini, moltissime bottigliette di prezioso Zgromb, che mettono man mano in palio. È con bottigliette così, ma di liquore, che giocarono la sfida della verità (a Dama) Wormold (il buono) contro il capitano Segura (il cattivo) nell'esilarante romanzo di spionaggio Il nostro Agente all'Avana di Graham Greene.

2. Nel romanzo compare anche uno pseudobiblium (o pseudobiblion). I più famosi fra gli pseudobiblia SF (ovvero libri che non esistono ma è come se esistessero, tanto sono noti) sono il Necronomicon di Lovecraft e l'Enciclopedia Galattica di Asimov. Anche Rogoz ne cita uno, che contiene la successione dei campioni del mondo inserita nel Quadro R.R. a mo' di Sistema Periodico. Il libro è "Cronache degli Scacchi di Em. Reicher, collez. scientifica 464, anno 17° era cosmica, Bucarest, Terra".


Prima di concludere vi chiedo: perché noi amatori, in fondo, giochiamo a scacchi?

Credo che nelle parole sottostanti si celi una parte della risposta. Nel romanzo, infatti, s'incontra un'altra importante metafora del gioco.

"Scacchi come inferno dispensatore di dolore e piacere"

Questo topos non è comunissimo da trovare ma è molto presente, in SF, in un altro grandissimo romanzo basato sul gioco: L'Impero di Azad.

Durante la sfida, Bogar scopre che "sempre nuovi e nuovi motivi di straziante piacere venivano allo scoperto".

Ed ancora: "molti grandi maestri galattici confessavano che perdere una partita contro Dav procurava loro un piacere magico".

Infine Tehom stesso, durante la partita decisiva, pronuncia una frase che potrebbe tranquillamente dire un personaggio molto noto, che è un piccolo mito horror assieme a Kruger e a Jason.

Sto parlando del capo dei Supplizianti, il principe dei Cenobiti chiamato Pinhead dai fan della serie Hellraiser:

 

il Principe dei 'Cenobiti' (o 'Supplizianti') nonché Angelo della Sofferenza, noto agli estimatori della saga Hellraiser come 'Pinhead'

"Vicino a me hai conosciuto gioie incomparabilmente più intense di quante ti sia stato concesso di conoscere altrove…”

 

Infine, la struttura stessa del romanzo è di tipo scacchistico.

- Apertura.
Nascita di Bogar e vita sull'astronave. Il romanzo procede come space-opera, con Bogar che ricorda tanto gli ingenui ragazzotti degli juveniles Heinleniani;

- Mediogioco. Ascesa di Bogar: lotta contro i pirati, fuga; sfida con Guthrie e ricerca di Tehom;

- Finale. Incontro con Tehom e con le tematiche esistenziali. Gioco e una vittoria di Bogar;

- Analisi post-partita. La conclusione viene trattata da Rogoz - che si assegna il ruolo di studioso storico - come un'analisi delle varianti sui possibili esiti della sfida. Variante principale: vittoria di Bogar, fuga con Umna e perdizione eterna del pianeta. Varianti secondarie: Bogar torna dalle nebbie del tempo decrepito e invecchiato, e ritrova la sua donna in un sarcofago. In una la risveglia e poi si dissolve in cenere; in altre non vi riesce. In altre ancora, ridicole o drammatiche, Umna scappa con Kim Kerim; oppure Tehom si autodistrugge; e così via...


 

In definitiva, un appassionato di scacchi e fantascienza non può non leggere Pianeta Morphy, per quanto esso presenti alcuni punti deboli, specialmente in apertura.

Concludo agganciandomi a un altro capolavoro della SF, per caratterizzare ancor meglio questo romanzo con un'ultima curiosità.

Possiamo vedere Tehom anche come un mega computer che gioca a scacchi, come una nostra conoscenza ben nota...

 

HAL 9000

"Buongiorno, Dave!"

 

...mentre per alcuni commentatori rumeni Tehom equivaleva ad una porta per l'infinito.

E infatti Dav Bogar ritorna, in certe varianti, invecchiato e decrepito.

Proprio come accadeva all'astronauta protagonista di 2001 Odissea nello Spazio (1968). Durante il viaggio dimensionale egli percorre in modo accelerato tutta la propria vita, e invecchia fino all'inverosimile.

Sapete dirmi qual era il suo nome?

DAVID BOWMAN

Ehi! Che assonanza fra i nomi dei protagonisti... vorrei poter dire che David conosceva gli scacchi come Dav Bogar, ma la famosa partita del film fu giocata dal suo collega Frank Poole, poi ucciso da HAL.

Comunque, io scommetto che Rogoz fu influenzato dal capolavoro di Kubrik!

 

IL MONOLITA

QUALCUNO HA DETTO CHE TEHOM ERA UN VARCO PER L'INFINITO, COME ME. SOLO CHE NON ERA PIENO DI STELLE.

EGLI PORTAVA NELL'ABISSO DEGLI SCACCHI.


Il Custode

 
Appunti di scacchi e letteratura 1  -  parte 2

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