URANIA 1 (originale)  VS. URANIA 1 (ristampa anastatica)

parte seconda - ...LA VENDETTA!

INTRODUZIONE



Eravamo rimasti all'epilogo della scorsa avventura nella quale, dopo aver discusso
delle differenze fra Urania 1 (UOR) e la sua anastatica (UAN), ricacciavamo l'Avvocato del diavolo "da dove era venuto" e tornavamo, stanchi ma vincitori, alle nostre faccende da collezionisti.

Ebbene, l'Avvocato è tornato... e con un tiro mancino riesce a falsificare la nostra teoria! Il servitore del dubbio ha fabbricato una trappola infernale che segna a suo favore un momentaneo successo...

DOWNLOAD (word.zip)   rev.2 - 12.11.2008 con note in color porpora

N. B.: Il Custode ringrazia Ernesto Vegetti per i consigli e la collaborazione



1.

Premessa

2.

"De Copia Anasthatica, pardon Anastathica"

3.

La trappola infernale

4.

Dogmatici vs. pragmatici

5.

Il paradosso UAB

6.

La Controriforma anastatica

7.

Molte domande... poche risposte

8.

Conclusioni (momentanee)

9.

Riflessioni





1. PREMESSA

Una persona molto esperta mi ha fatto notare l'uso improprio del termine quinterno come sinonimo di fascicolo. E così ho parlato, innocentemente, di "quinterni di 8 fogli" mentre un quinterno è formato per definizione da 5 fogli. Invece un fascicolo da 8 fogli fornisce 32 pagine numerabili e si chiama, in gergo, trentaduesimo. Analogamente un fascicolo da 4 fogli, che fornisce 16 pagine, si chiama sedicesimo. Ho già effettuato le correzioni.

La stessa persona (indovinate chi...) mi ha informato che "prima di concentrare le stampe a Cles, Mondadori usava diverse tipografie con differenti macchinari". Ciò conferma le osservazioni sparse qua e là nella parte prima, in particolare i dubbi su possibili differenti colorazioni, gli spostamenti di figure, zone o cifre nell'ambito del medesimo numero di Urania. I lotti di produzione possono infatti non provenire dallo stesso stabilimento. Ad ogni modo, UAN è stato stampato in numero di copie superiore a quello degli abbonati di Urania ed è stato distribuito con generosità. Nel senso che "l'hanno distribuito a paccate a chi andava in redazione, a chi lo chiedeva et similia".

Facciamo adesso un salto indietro; è necessario. Alcune delle notizie che vi darò provengono da un seguitissimo forum di Uraniamania lanciato da Ernesto Vegetti, con un titolo che è ormai passato alla storia.




2. "DE COPIA ANASTHATICA, pardon ANASTATHICA"

Molti ricorderanno che il Vate inaugurò questo thread (discussione) nel 2004 per segnalare l'errato uso di immagini di UAN al posto di UOR. Il sasso nello stagno fu lanciato il 12 agosto:

"Ciò può generare forti confusioni, specie su Ebay, dove spesso (per errore, si capisce!), capita di vedere copie anastatiche... originali. L'errore di (xxx) l'ho scoperto ultimamente, quando, dopo aver ricordato a un venditore che la copia da lui posta in vendita come originale era una copia anastatica, sono andato su (xxx) e ci ho trovato quella splendida anastatica. Capirete che se ci va uno che non ha mai visto un Numero 1, sarà disposto a spendere qualsiasi cifra per la patacca di turno! Varrebbe la pena, se qualcuno conosce presso quel sito (dico (xxx)), evidenziare la cosa, e comunque su Uraniamania, semmai con una pagina a parte, spiegare tutte le differenze tra l'originale e l'anastatica. E poi, basterebbe dirlo chiaro: a parte tante altre differenze, nella copia anastatica la "e" di caesar non ha l'occhiello, e l'intera firma è spessa, doppia, mentre nell'originale è ... un ricamo. ....O no?"

Le onde si allargarono. La discussione si accese, si amplificò e furono toccate, fra scherzi e considerazioni estemporanee o inesatte, anche questioni importanti. Salirono in tribuna molti autorevoli UMani, ci furono proposte serie (come quella dell'istituzione di un gruppo di studio presieduto da Vegetti), fu approfondita la questione degli occhielli di Caesar, furono dette molte altre cose interessanti. Gli interventi assommarono a 10 pagine UM (vale la pena rileggerli)...

...ma non fu divulgata alcuna serie organica di test (fortunatamente per me, a questo punto).

Infatti io concepii l'intero La Sfida della Verità senza aver letto il forum (in quel periodo non frequentavo UM) ma sulla spinta di parecchie richieste di inesperti, che mi domandavano sempre la tessa cosa: come distinguere un UOR da UAN. D'altra parte ero giunto alle stesse conclusioni di Vegetti: andava tutto spiegato per bene. Alcuni, poi, neanche sapevano che esistesse un'Anastatica! E così mi misi al lavoro autonomamente per fornire criteri rigorosi e lo strumento dei test pratici.

In seguito mi sono giunte manifestazioni di apprezzamento, fra cui quella del rispettabile Vegliante, il quale però mi ha anche segnalato l'esistenza del thread stesso. E così, dalla revisione successiva, ho innanzitutto incluso la differenza degli occhielli di Caesar. A dir la verità all'inizio l'avevo esclusa, non solo in quanto poco appariscente, ma anche perché di tipo comparativo, mentre io mi proponevo di dare dei test che permettessero di decidere avendo fra le mani un solo Urania, e di tipo sconosciuto. Tuttavia ho preso atto che è stata asseverata da numerosi collezionisti, e quindi meritava la ribalta.

D'altro canto credo che la circostanza di non essere inizialmente a conoscenza del thread conferisca al mio primo articolo una sorta di innocenza incontaminata, a prescindere da inesattezze o mistificazioni. Quanto al forum, fu poi bruscamente interrotto in dicembre; e di questo, riparleremo.

Ma la vera novità HOT, la vera manna per l'Avvocato del diavolo, venuta fuori proprio dal forum è che... esisterebbe un'altra ristampa anastatica!

 

le mie due copie di UAN e UOR  esiste una seconda copia anastatica?

 

Un vero guaio! Tutta la logica delle mie argomentazioni presupponeva la presenza di un Numero 1 originale e di una sola copia anastatica, che ho già denominata UAN.

Adesso vien fuori un terzo incomodo (UAB) a intorbidare le acque. So bene, chi ci ha messo lo zampino. Anzi, corna e zoccoli!

Ma procediamo con ordine. Pare che prima della comparsa dell'anastatica ufficiale (che tutti sanno essere del 1982) un certo Signor B. avesse preparato una ristampa, diciamo così privata, o comunque non-ufficiale, dell'Urania 1.

Ancora un Signor B.! Come per la storia del " Trentacinque ". Ma è una persecuzione!

Lascio la parola al Grande Collezionista (ovvero Ernesto Vegetti) su UM.

"Nel 1980 a Roma, al teatro Argentina c'era una manifestazione. Su un banchetto amatoriale stavano in bella mostra dei pezzi mai visti o rari. Il mio n. 1 per il tempo e l'uso era già un po' dimesso, ma la quotazione era già sulle 30-40.000 lire (30-40 volte il costo dell'Urania, come dire 110-150 euro di adesso).

C'era uno splendido n. 1 a 8.000 lire e rimasi stupito. Bxxxxxxx mi disse che era una copia anastatica fatta nel 1977... in quella sede presi anche copie anastatiche di Mondi Nuovi, Mondi Astrali, Giro Planetario a prezzi interessanti".

e più tardi egli ribadisce:

"G. P. mi ha confermato quanto ricordavo. L'anastatica romana di Urania n. 1 esiste. L'ha prodotta Bxxxxxxx a fine anni '70. E G. P. ne possiede una copia".

Sorge subito un'importante domanda... quali sono le caratteristiche accertate di UAB?



3. LA TRAPPOLA INFERNALE

quali sono le caratteristiche di UAB?

 

Purtroppo in questo momento io non possiedo altre copie anastatiche, oltre a quella già mostrata. E sì che me ne sono passate, fra le mani! Ma, ahimé, non ero ancora a conoscenza di certi fatti, e le ho girate a terzi. Né tantomeno ho avuto ancora occasione di esaminare personalmente copie UAB conclamate.

Posso quindi solo riportare notizie, e la fonte è ancora una volta il Grande Catalogatore su UM:

"La caratteristica è che la stampa è leggermente sbiadita. Con una buona lente si può osservare una certa retinatura... Credo che abbiano tirato qualche migliaio di copie, fatte bene. Hanno usato il cliché originale per la copertina (non so come procurato). La legatura è il punto debole. Assomiglia all'anastatica ufficiale. Naturalmente si nota come non sia stampato con una linotype. Entrambe le anastatiche sono state rilegate all'americana (bordo interno fresato e incollato alla copertina), mentre i primi Urania erano composti da 32simi incollati. Da qui il fatto che tutti i numeri fossero di 160 pagine e poi 128)... La prima anastatica era venduta con il prezzo su un cartellino adesivo sul retro (8000 lire). Anche se tolto, potrebbero essercene rimaste tracce.

In seguito la stima della tiratura sarà corretta in un paio di centinaia. Secondo un altro UMano la rifilatura del volume potrebbe non essere precisa:

"ho visto delle copie che sembravano tagliate a mano con la taglierina in quanto la parte superiore della copertina era tagliata rozzamente, la scritta 'I Romanzi' toccava il bordo e il taglio non era nemmeno perfettamente "orizzontale. Errore di stampa o copia taroccata e pure male?"


Questo è ciò che sono in grado di dirvi al momento, in merito alle caratteristiche di UAB. Notizie altrui, ma nessuna certezza... e soprattutto nessun test!

Sento già sghignazzare l'Avvocato... che fa scattare la sua trappola logica:

"ha ha... e tu che credevi nel primo processo di aver esaurito tutte le possibilità! Eccolo, il mio asso della manica. Et voilà... esiste un terzo incomodo. E adesso come fai, ad esempio, ad asserire che la tua copia che chiami UAN - non sia in realtà un UAB? E inoltre, come fai a certificare che cosa i tuoi test differenziano da che cos'altro?"

È vero, al momento non posso dimostrare che il mio UAN non fosse un UAB. Posso solo sostenere che i miei test permettono di discernere fra il mio UOR e uno dei due anastatici... ma alla luce dei dati che ora vado a esporre, resto ragionevolmente certo di aver a mia volta confrontato UOR con UAN (e non UAB), nonché di aver emesso dei validi test pratici. Ragionevolmente, ma non assolutamente certo...

A questo punto, faccio mio l'aforisma di Tartakover (grande scacchista del passato): "meglio torcersi nel dubbio che riposare nell'errore"... e quindi affermo senza problemi che per me la caccia ad UAB è aperta. Ad ogni modo, ritornerò sull'argomento ragionevole dubbio.

Certo che quest'Avvocato del diavolo ha preso a sguazzare, con l'esistenza di UAB... ma chi era veramente?

La locuzione è di origine religiosa e precisamente fa parte del gergo tecnico del processo di canonizzazione. Prima di includere un beato nel catalogo dei santi, la Chiesa apre un vero e proprio processo in cui un advocatus Dei, un avvocato di Dio, adduce prove e motivazioni attestanti i titoli e i meriti in base ai quali avviene la canonizzazione ufficiale; e un promotore della fede, detto advocatus diaboli, cerca in ogni argomentazione di dimostrare il contrario, affinché la decisione non lasci ombra o dubbi di sorta.

Vogliamo dargli un volto? Beh allora la scelta è d'obbligo: quello di Keanu Reeves, che ha fatto un patto col suo, ehm, capo (im personato da Al Pacino) in un nota pellicola del 1997, nello stile del famoso Rosemary's Baby. Dalla moltitudine di recensioni esistenti pare sia davvero un ottimo film. Non l'ho ancora visto, ma presto rimedierò.

L'Avvocato del Diavolo (locandina del film)

 


4. DOGMATICI vs. PRAGMATICI

Quale dovrebbe essere il ruolo di quest'altra ristampa anastatica nella logica di un collezionista? Certi la chiamano ristampa pirata; io semplicemente UAB come acronimo di "Urania Anastatico del Signor B."

La comunità collezionistica di Uraniamania (che ha molto peso: circa 2000 soci) si è sostanzialmente divisa in due correnti di pensiero.
La prima si potrebbe scherzosamente definire come dogmatica, e la posso sintetizzare così:

"Una cosa è la ristampa anastatica ufficiale, pezzo che ha funzione di testimonianza storica, collezionistica e culturale, e che può rappresentare con la sua presenza fisica anche la commemorazione di un evento, forse il Cinquantenario. Tenuto conto che si tratta di una ristampa distribuita proprio ai lettori, va aggiunta ufficialmente alla collezione, e ne rappresenta parte integrante.

Un'altra cosa è una ristampa anastatica non avvenuta col beneplacito della Casa. Sarà ben fatta, saranno stati comunque utilizzati i cliché originali della copertina di Caesar (come ottenuti, non si sa) ma comunque è prodotta al di fuori dell'ufficialità. Uno si alza la mattina, fa delle fotocopie a colori fronte-retro di UOR, le rifila, le rilega... e toh, ecco un'altra 'ristampa anastatica'... No, questo monstrum non è eticamente ammissibile; tale oggetto per dogma "non è un Urania" e non dev'essere riconosciuto né inserito nelle liste collezionistiche approvate.

Per estensione, qualunque riproduzione fuori controllo di Urania 1 (o di qualunque altro numero) va stigmatizzata, e le copie dovrebbero essere addirittura distrutte! A maggior ragione non andrebbero cercate né comprate, e quindi vanno tenute fuori da qualunque considerazione di mercato".

Questa posizione è stata poeticamente riassunta dal rispettabile Den Heb:

Den Heb in veste di Templare

"Non avremo altra Anastatica al di fuori di quella che c'è. L'Anastatica è una, indivisibile, inviolabile, indiscutibile, intoccabile, immarcescibile, incorruttibile. Il suo dogma è inattaccabile, irremovibile, intramontabile e soltanto UManamente concepibile!"

La seconda posizione è quella pragmatica, sintetizzata dallo stesso Grande Catalogatore:

"Negare, collezionisticamente parlando, il valore di qualcosa che non si possiede, a parte il sentore esopico, non cambia la situazione. È il mercato che decide".

Concordo. "La copia pirata dovrebbe andare al rogo - si proclama - ovvero ritirata dalla circolazione, proprio come fanno le banche quando trovano una banconota falsa".

Va bene. Date qua, ritiro io! Per custodirla, naturalmente ;-)

Io credo che gran parte dei collezionisti sia preda di un morbo senza speranza: quello del possesso. A chiacchiere, molti sostengono la posizione dogmatica; ma nei fatti... a chi non farebbe gola quest'esemplare? Forse è davvero come il discorso esopico della volpe, che disistima l'uva solo perché lontana.

Ma ecco sopraggiunge il Servente a rincarare la dose con un discorso tentatore...

Keanu Reeves, l'Avvocato del diavolo

"Se definiamo Mercato quell'entità che accomuna venditori e acquirenti non solo come luogo fisico reale (es. un mercatino), ma anche virtuale-reale (es. Ebay), o anche virtuale-virtuale: il regno dei desideri...

...ovvero quel luogo di culto che mescola differenti poteri d'acquisto con una volontà di vendita; la bramosìa dei compratori con l'ingordigia di un venditore; il mito guadagnato con quello alimentato ad arte, falso o vero che sia; psicologia dell'essere umano, mancoliste e cataloghi, amore di collezionisti e prosopopea di Custodi...

io dico che vedendo di persona un UAB molti collezionisti dal cuore puro si turberebbero. E sarebbero disposti a commettere ragionevoli follie pur di peccare... pur di possedere!

Pare assodato che di UAB siano state tirate attorno alle 200 copie. Quindi si tratterebbe di un libro sostanzialmente raro. È inevitabile che risvegli la golosità di qualche collezionista, che ambirà ad esso, se non come 'volume Urania semi-ufficiale', come fascinoso gadget innegabilmente connesso alla collana.

Un frutto proibito, proibitissimo!

Un figlio illegittimo... ma naturale. E con gli stessi diritti di un figlio... anzi, di un figliol prodigo: essere accolto con particolari riguardi nella propria collezione. Essere desiderato... ricercato... concupito! "

l'Avvocato Keanu col suo... committente, Al Pacino "ben detto, ragazzo!"


A rinforzo di ciò, aggiungo che qualche anno fa, alcune "prove di conio " (monete vere e proprie!) o "prove di stampa" (francobolli veri e propri!) senza la dicitura "prova" uscirono, non si sa come, dal luogo di produzione. Una cosa proibitissima... ed avevano raggiunto quotazioni altissime, prima che il traffico sottobanco in certi negozi di numismatica e filatelìa venisse impedito dalla GdF!

A proposito di monete di prova, mi viene in mente il caso famosissimo delle 500 Lire d'argento. C'è poca attinenza col caso di UAB, dato che nel caso della moneta sia la prova che l'esemplare standard provennero dalla stessa fonte legale (la Zecca); ed anche perché la distribuzione al pubblico della prova avvenne in modo ufficiale. Ma la voglio raccontare lo stesso per il suo contenuto istruttivo.

La moneta di prova da 500 Lire fu coniata nel 1957 fa in 1070 esemplari. I giudizi dai valutatori furono unanimi ed entusiasti, ma all'ultimo momento qualcuno fece notare che poteva esserci incongruenza fra il verso delle tre bandiere e il rigonfiamento delle vele! Il tempo stringeva e la questione fu presa molto seriamente dalla Zecca, dai giornali, dal pubblico e addirittura dal Governo!

Dopo una lunga diatriba che coinvolse ingegneri navali ed esperti di navigazione a vela per stabilire se il vento spostasse le bandiere nel verso giusto, e fra molte altre polemiche, il senso dello sventolio fu comunque corretto, per la coniazione vera e propria, da "bolina" a "gran lasco".

 

la 'normale' 500 lire argento, tirata in 24 milioni di esemplari (fronte)   la 'normale' 500 lire argento, tirata in 24 milioni di esemplari (retro)

 

Ma non finisce qui. La moneta pesava troppo. Ben 11 grammi; e già nel 1958, anno in cui iniziò la circolazione, il valore di 11 grammi d'argento era superiore a 500 Lire nominali!

E ben presto tutti cominciarono a fare incetta di monete per tesaurizzarle. Anche le vecchiette: ricordo che mia nonna ne conservava un centinaio in un sacchettino di stoffa. Dopo tutto questo lavorìo, la moneta cessò ben presto di adempiere alla sua funzione, ovvero circolare. Lo Stato coniava in perdita (alla fine gli esemplari furono più di 24 milioni) e la gente conservava, tutta contenta, pezzi che valevano tre, quattro, cinque volte il valore nominale (oggi valgono circa 10 euro).

Finché qualcuno pensò bene di passare ad un vile "Biglietto di Stato a corso legale" da 500 Lire. Una banconota dalla carta di pessima qualità, inferiore a quella usata per i "soldi normali" emessi dalla Banca d'Italia... ma che proprio per questo motivo circolava benissimo! Infatti è noto che la moneta cattiva scaccia quella buona: chi ne aveva una in tasca (e ricordo che erano sempre banconote corrose, pasticciate, smanazzate) era ansioso di disfarsene, e quindi la spendeva per prima.

E i 1070 pezzi iniziali? Furono donati, naturalmente.

Ai bisognosi? No. Ai parlamentari. L'emissione di prova era stata progettata appositamente per loro! E ben presto, queste loro monete raggiunsero quotazioni vertiginose (oggi valgono circa dai 10 ai 15000 euro)...

la famosa 500 lire argento di prova, tirata in 1070 esemplari (fronte)   la famosa 500 lire di prova, tirata in 1070 esemplari (retro)

 


5. IL PARADOSSO UAB

Il Grande Catalogatore ha espresso pure alcune considerazioni suggestive sulla tiratura di Urania, nonché sulla quotazione di mercato che potrebbe raggiungere UAB, giungendo infine a un paradosso.

"La tiratura di Urania è variata dalle 100.000 unità degli inizi alle 15.000 attuali, con alti e bassi notevoli".

Ad essere sinceri non l'avrei stimata così elevata! Certo sarebbe magnifico conoscere i dati di tiratura storici di tutta la serie, volume per volume. La quotazione di ciascun numero sarebbe inversamente proporzionale alla tiratura (corretta con qualche altro fattore, vedi appresso). Ad esempio, la relativa maggior scarsezza dei bianchi della serie 800 (rispetto ai 600 e 700) è il motivo per la loro quotazione leggermente più alta, qui su FB. E dato che maneggio molti Urania, ho notato anche altre oscillazioni in "abbondanza relativa di doppioni", a seconda della numerazione.

Sorge adesso una questione pratica: molta gente butta via le pubblicazioni lette. Molti libri, fumetti, tascabili, gialli e Urania seguono la triste regola di finire nei cassonetti. E dunque, il numero di esemplari che circolano di un dato libretto diminuisce inesorabilmente col tempo. Che si può dire sulla la vita media di un Urania, una volta pubblicato? E di UOR, UAN, UAB? Qui mi levo il cappello, perché Vegetti ha dato una risposta anche a questo, e in termini quantitativi!

"Il tasso di mortalità per le pubblicazioni da edicola è abbastanza elevato. Nel giro dei primi 5 anni sparisce la metà del venduto (50% della tiratura). Negli anni successivi si perde l'2% all'anno. La formula è quindi: C=(T*0,25)*0,98^(anno_corrente-anno_iniziale-5)"

E. V. ha elaborato autonomamente questa sorta di "legge di decadimento" negli anni Ottanta.

"Applicando questa formula al n. 1 (1952), 100.000 copie, avremmo una circolazione attuale di circa 9000 copie; nel caso dell'anastatica UAN (15.000) circa 4500 copie; nel caso dell'anastica UAB (200) circa 150 copie. Da cui si deduce che - senza tener conto del fattore 'appetibilità collezionistica' - fatto UOR = 100 euro, allora UAN dovrebbe "valere" 200 euro e UAB addirittura 5000!

Ma pesando tutto con l'effetto 'appetibilità collezionistica': il n. 1 ha un tasso di appetibilità 100% (è un po' meno, ma ai fini pratici non cambia molto). E quindi vale sempre 100. L'anastatica UAN ha un tasso di appetibilità del 40% (dato empirico); il suo valore scende quindi a 82. L'anastatica UAB ha un tasso di appetibilità (dovuto essenzialmente all'effetto volpe/uva) del 5%; il suo valore scende quindi a circa 250".

Incredibile! Abbiamo addirittura delle stime di mercato (da prendere con le molle, a causa delle molteplici ipotesi che sottostanno ai calcoli) ma pur sempre delle stime. E quindi UOR - UAN - UAB starebbero tra loro all'incirca nel rapporto 100 - 82 - 250.

Altro che sirene e sequestri. Altro che roghi! Il Catalogatore viola ogni tabù e integra perfettamente il discorso UAB nell'ottica delle quotazioni di mercato. Personalmente stimerei un rapporto simile: un UAN dovrebbe essere pagato al massimo la metà di un UOR, mentre un UAB - se e quando verificato tale - potrebbe valere da tre volte in poi un UOR.

Riassumo il tutto in tabella, e dò manforte al maestro violando anch'io il tabù.

tipo di Urania 1
stima copie circolanti
stima E.V. del valore relativo (non corretta)
fattore di appetibilità
stima E.V. del valore relativo (corretta)
stima arbitraria del Custode
UOR
9000
100
100%
100
100
UAN
4500
200
40%
82
< 50
UAB
200
5000
5%
250
> 300

 

Tanto, sono solo ipotesi....

Che l'ultima questione sia molto sentita dalla comunità collezionistica, trapela in maniera candidamente umoristica da una certa immagine... usata come firma per i propri interventi dal wembaster di UM in persona, il potente Maxnaldo:

 

la firma del potentissimo Maxnaldo

 

In seguito, il Vate Vegetti ha espresso ulteriori considerazioni sulla perdita di valore dei pezzi in circolazione:

"Quando un pezzo diventa raro è più difficile che venga buttato; la gente di norma distingue fra roba vecchia e roba antica. Ed il passaggio del secolo ha reso antiche cose che prima erano solo vecchie.
Per i numeri diversi dall'uno, la questione potrebbe essere più tragica. Molti infatti collezionano solo 'uni'... e come recita l'assioma di Baronchelli, l'ultimo numero è più difficile da trovare del primo".

Confermo. Io stesso conosco collezionisti di soli primi numeri! L'ultimo assioma è direttamente riscontrabile, ad esempio, per il numero 40 di Robot Armenia, o i tre ultimi Galassia rossi CELT - 235, 236 e 237- notoriamente più rari.

Ed ecco il paradosso finale. Guai a distruggere gli UAB! Infatti, dato che di fatto non si riuscirebbe mai a far sparire tutte le copie, accadrebbe un vero disastro:

"nell'ipotesi che le anastatiche UAB non venissero tutte arse... potrebbero incrementare di valore fino a superare quello dell'intera collezione di Urania!"

E qui mi fermo, dato che sfioriamo la meta-fantascienza - ovvero la fantascienza che opera su sé stessa.

Guai a distruggere gli UAB, perché i superstiti varranno... più di tutto questo!

 



6. LA CONTRORIFORMA ANASTATICA

Non sappiamo se siano state le discussioni troppo prolungate, o le implicazioni scandalose sottintese nel thread De copia Anastathica... a smuovere le alte sfere di UM. Sta di fatto che il potente Trifide intervenne verso fine dicembre 2004 per il bene della comunità. Forse avrà voluto tutelare le anime semplici dal turbamento, dal dubbio, o dalla tentazione... insomma dalle insidie del Maligno... sta di fatto che con un vero e proprio editto mise fine d'imperio ad ogni discussione sulla copia anastatica, pena la prigione di UM!

Primo comma:
Verrà considerata come formalmente inesistente ogni differenziazione tra le copie anastatiche del Numero Uno indipendentemente dal numero di specie esistenti o scoperte in seguito che verranno quindi considerate a tutti gli effetti come un'unica pubblicazione.
Secondo comma:
Esisterà un Numero Originale e UNA Copia Patacca, ogni altra futura ipotesi di allargamento orizzontale, verticale e diagonale della Sacra Collezione verrà punita con l'immediata incarcerazione del reo del sobillamento popolare.
Terzo comma:
Eventuali riunioni sovversive o messaggi cifrati per riprendere la discussione sui forum di Um verranno considerati atti di Leso Tentacolo e passibili di arresto e confisca dei beni librari del/i reo/i a favore della tirannica soffitta.

Per inciso, questo è avvenuto con l'aperto plauso di molti dignitari UM (ma non di tutti).

Padme Amidala su Coruscant, al Senato

"È così che muore la democrazia... sotto scroscianti applausi!"



7. MOLTE DOMANDE... POCHE RISPOSTE

Torniamo dunque alla realtà di quest'universo, fortunatamente non soggetto a certi vincoli. La mia mente scientifica di Custode formula le prime domande, perché vorrebbe completare la serie di test necessari e sufficienti per discernere fra UOR, UAN e adesso pure UAB:

1. Quali font sarebbero presenti in UAB nella numerazione pagina in basso, quelli UOR o quelli UAN?

 

Tabella delle differenze tra font di UOR e UAN. Manca la terza riga (UAB).

2. Quali altre differenze oggettive ci sarebbero fra UAN e UAB (e naturalmente UOR)?

3. Come reagirebbe UAB alla Lampada di Wood?

Chissà. Finché non avrò fisicamente in mano un esemplare di UAB, non posso affermare nulla, anche se nutro i miei sospetti. D'altra parte, non ritengo che gli indizi riportati su UM - rieccoli - siano sufficienti a fungere da base per ulteriori test rigorosi:

"La caratteristica è che la stampa è leggermente sbiadita. Con una buona lente si può osservare una certa retinatura... La legatura è il punto debole. Assomiglia all'anastatica ufficiale. Naturalmente si nota come non sia stampato con una linotype. Entrambe le anastatiche sono state rilegate all'americana (bordo interno fresato e incollato alla copertina), mentre i primi Urania erano composti da 32simi incollati... (quest'affermazione sarà integrata nella parte 3)La prima anastatica era venduta con il prezzo su un cartellino adesivo sul retro (8000 lire). Anche se tolto, potrebbero essercene rimaste tracce".

 

Sì - osservo - UAB assomiglia anche troppo a UAN. E la cosa non mi garba affatto.




8. CONCLUSIONI (momentanee)

1. Si afferma che esiste un altra copia Anastatica (UAB) anteriore a UAN e dalle caratteristiche molto simili;

2. Non mi è stato ancora possibile né visionare né tantomeno sviluppare alcun set di test simili a quelli già esistenti per la coppia UOR - UAN;

3. I dati acquisiti si possono al momento interpretare tutt'al più come conferma che:

3a. gli Urania 1 rilegati in trentaduesimi e cuciti a filo sono degli originali;

3b. gli Urania 1 senza filo (sedicesimi fresati in piegatura) sono comunque delle anastatiche (UAN oppure UAB). (questa affermazione è gravemente inesatta e sarà corretta nella parte 3)

4. Si può continuare ad applicare quanto detto nei tre test del Custode , i quali a questo punto differenziano UOR dall'accoppiata UAN + UAB... ma non UAN da UAB, in quanto al momento manca la terza riga della tabella (font di UAB), né sono state accertate altre differenze fra le due anastatiche; (queste affermazioni, compresi i TEST, saranno integrate e corrette nella parte 3)

 

5. Quanto alla stima dell'eventuale valore di UAB, per i peccatori interessati... esso dovrebbe superare quello di UOR.


 

Altre domande si affollano: quante copie di UAB sono rimaste veramente in giro? E quante copie di UAN, quante di UOR...

Ma per ora, non è dato sapere.

i fantasmi del dubbio...


9. RIFLESSIONI

Pare dunque che questo secondo round se lo sia assicurato - dal punto di vista integralistico - l'Avvocato... e che ancora una volta con le teorie non siamo potuti arrivare alle certezze, a dimostrare tutto. Come del resto dimostrò un certo Gödel...

Ma consoliamoci. Stando alle stime al momento più attendibili, l'abbondanza relativa di UOR - UAN - UAB rispetterebbe la proporzione 9000 - 4500 - 150. E quindi, la probabilità che ogni volta siamo di fronte a un UAB anziché un Urania edito dalla Casa (sia esso UOR o UAN), è stimabile attorno a (150/13650)*100 ovvero circa l'uno per cento.

Ne discende che con il 99% di probabilità noi avremmo ogni volta a che fare con un UOR o un UAN.

Ora, questa non è un'incertezza da non dormirci sopra! Nei casi della vita reale ove sia necessario prendere decisioni economiche ponderate, ci si contenta sempre di livelli di attendibilità decisionali inferiori al 100%.

Non date retta a giornalisti, politici, amministratori locali che si riempiono la bocca di espressioni come "tolleranza zero". Questa è un'espressione di cui essi non sono assolutamente in grado di comprendere il significato reale, ma solo quello utile per loro, cioè quello emotivamente percepito dall'uditorio. Si tratta di un semplice proclama.

Per la scienza, la tolleranza zero non ha senso. Ingegneri, statistici, tecnici delle industrie vi diranno che quando c'è da prendere decisioni pratiche su basi rigorose e concrete, ad esempio quando è gioco forza scegliere fra accettare o respingere una fornitura di materiali per milioni di euro, basandosi soltanto su di un controllo di qualità statistico che implica un certo numero di misurazioni... un livello di attendibilità decisionale del 99% è da considerarsi molto buono.

Quando si fa qualcosa nel mondo reale, la tolleranza zero non esiste! È per questo che la nostra auto nuova dopo un po' esce piena di difettucci e magari viene richiamata in fabbrica. È per questo che esistono la garanzia, le assicurazioni... È il lato oscuro della Forza, se volete, quella stessa Forza che ci esortava a raggiungere certezze algide, ma irraggiungibili.

Per adesso, dunque, faccio di necessità virtù e mi comporto da pragmatico anch'io. Mi sta bene il 99% di attendibilità.

Ma se un giorno riuscirò mai a mettere le mani su una copia anastatica UAB... se riuscirò... perché ancora non conosco chi ce l'ha, dove sta, se ce l'ha...

Il Custode

 

*** fine della seconda parte ***

 

ATTENZIONE!

Se proprio ci tenete a leggere le rivelazioni della terza parte, e come andrà a finire la storia...

...mandatemi commenti e osservazioni!


Parte 1 - UOR vs UAN: LA SFIDA DELLA VERITÀ!  - Parte 3 - UOR vs UAN: IL FRATELLO DI UOR  

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